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Consiglio di Stato, 21 settembre 2015 n. 4392
L’annullamento d’ufficio di uno strumento pianificatorio, che non abbia avuto attuazione, non necessita di un’espressa e specifica motivazione in ordine alla sussistenza del pubblico interesse al ritiro, configurandosi questo nel superiore interesse della collettività a che la pianificazione avvenga nel rispetto della normativa urbanistica; pertanto, tale interesse non va comparato con quello del privato alla conservazione dello strumento urbanistico, avendo il secondo, nella descritta situazione, sempre carattere recessivo rispetto al primo, stante la preminente esigenza che lo sfruttamento del territorio avvenga secondo canoni legali.
Consiglio di Stato, 18 settembre 2015 n. 4363
In sede di concorso, l’apposizione di un codice identificativo alfanumerico sulle buste e sui moduli non altera le condizioni di correttezza delle prove di ammissione, neppure nel caso in cui fosse imposto ai candidati di esibire sui banchi il proprio documento di identità, non essendo tali modalità, anche in considerazione del sistema di correzione, inidoneo non solo in concreto, ma anche in astratto, a influire sulle valutazioni e sull’esito delle prove preselettive e a intaccare le regole dell’anonimato e della segretezza delle operazioni concorsuali o a violare i principi di imparzialità delle relative valutazioni e di parità di trattamento tra i candidati.
Consiglio di Stato, 18 settembre 2015 n. 4353
Qualora vengano posti in essere atti in danno di una società di persone, la legittimazione ad agire per il risarcimento dei danni spetta esclusivamente alla società e non al singolo socio, attesa l’autonomia patrimoniale della società, costituente entità distinta dai soci, con un proprio patrimonio e con una propria capacità di agire a tutela del medesimo, a mezzo dei legali rappresentanti; pertanto, il danno sofferto dal socio per il fatto illecito di un terzo, che abbia leso il patrimonio societario, è un danno meramente indiretto e mediato, per il cui ristoro il socio non ha azione diretta nei confronti del terzo autore dell’illecito, essendo, invece, la società l’unico soggetto legittimato ad agire per la reintegrazione del patrimonio sociale.
Consiglio di Stato, 18 settembre 2015 n. 4100
Ai fini della partecipazione alle gare d’appalto la fattispecie dell’affitto di azienda rientra tra quelle che soggiacciono all’obbligo di rendere le dichiarazioni di cui all’articolo 38, comma 1, lettera c), del Dlgs 163/2006 (Codice degli appalti), riguardante anche gli amministratori e direttori tecnici dell’impresa cedente nel caso in cui sia intervenuta un’operazione di cessione d’azienda in favore del concorrente nell’anno anteriore alla pubblicazione del bando.
Consiglio di Stato, 15 settembre 2015 n. 4316
I dati in base ai quali ritenere presente una preparazione specifica dei componenti la commissione possono essere legittimamente costituiti dal possesso del titolo di studio. Nelle gare da aggiudicarsi con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, la Commissione di gara deve essere composta da esperti nell’area di attività in cui ricade l’oggetto del contratto, ma non necessariamente in tutte e in ciascuna delle materie tecniche e scientifiche o addirittura nelle tematiche alle quali attengono i singoli e specifici aspetti presi in considerazione dalla lex specialis di gara ai fini valutativi.
T.A.R. Lazio, 15 settembre 2015 n. 11245
Nel pubblico impiego vige il principio di corrispettività delle prestazioni e quindi la decorrenza economica dell’inquadramento, acquisita per effetto del concorso deve corrispondere all’effettivo svolgimento delle relative mansioni; pertanto, ai fini del diritto alla retrodatazione della decorrenza economica del rapporto di pubblico impiego occorre distinguere tra illegittima interruzione del rapporto in atto e illegittima mancata costituzione ex novo del rapporto stesso, riconoscendo solo nella prima ipotesi una piena reintegrazione giuridica ed economica del dipendente mentre la mancata costituzione del rapporto non dà comunque diritto alla retribuzione in quanto la fictio iuris della retrodatazione non può far considerare come avvenuta la prestazione del servizio cui l’ordinamento ricollega il diritto alla retribuzione, ma può porsi eventualmente solo come presupposto per un’azione per danni patrimoniali.
T.A.R. Campania, 11 settembre 2015 n. 4433
Ai fini della valutazione in ordine alla tardività della impugnazione del permesso di costruire, non si ritiene sufficiente la conoscenza dell’esistenza dell’attività edilizia, richiedendosi la presenza di elementi idonei a evidenziare la piena conoscenza della stessa, individuata nel momento in cui la nuova costruzione rivela in modo certo e univoco le essenziali caratteristiche dell’opera, incombendo sul titolare del titolo edilizio impugnato l’onere di provare il momento in cui detta conoscenza si è formata da parte del proprietario confinante.
Consiglio di Stato, 1 dicembre 2014 n. 5943
Le piazze, soprattutto quelle dei centri storici, sono beni culturali indipendentemente dall’adozione di una specifica dichiarazione di interesse storico artistico. Di questo deve tener conto la Soprintendenza per i beni e le attività culturali che nell’ambito della sua discrezionalità tecnica può valutare l’invasività di alcune attività di interesse pubblico rispetto alla visione d’insieme dell’architettura monumentale esistente.
Consiglio di Stato, 21 novembre 2014 n. 5734
In tema di ritardato od omesso versamento del contributo di costruzione, il comune in osservanza dei principi di correttezza e in virtù della polizza fideiussoria imposta al privato è tenuto a rivolgersi tempestivamente al fideiussore per la riscossione del credito, evitando che il titolare del permesso di costruire, debitore principale, possa incorrere nella spirale degli aumenti percentuali e progressivi previsti dall’articolo 42 del Dpr 380/2001, testo unico in materia edilizia.
Consiglio di Stato, 27 ottobre 2014 n. 5287
L’organo consiliare elettivo degli enti locali è chiamato a esprimere gli indirizzi politico-amministrativi di carattere generale, che si traducono in atti amministrativi fondamentali, tassativamente indicati nell’articolo 42, mentre la giunta dell’ente ha una competenza residuale, spettandole di emanare tutti gli atti che non sono riservati dalla legge al consiglio comunale e che non ricadono nelle competenze del sindaco; in particolare, all’organo consiliare spetta in via generale ed esclusiva (art. 42, comma 2, lettera a) l’esercizio del potere normativo che, quale peculiare caratteristica dell’autonomia dell’ente locale (articolo 3, comma 4), si manifesta, oltre che nell’adozione dello statuto, anche nell’emanazione di regolamenti, atti a contenuto generale e astratto, disciplinanti il comportamento, alla stregua di altre norme giuridiche, della generalità dei cittadini o di una determinata categoria di essi ed è allora da considerarsi del tutto speciale ed eccezionale la competenza della giunta comunale di emanare regolamenti, limitata ai soli «regolamenti sull’ordinamento degli uffici e dei servizi, nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal consiglio».
Consiglio di Stato, 23 ottobre 2014 n. 5255
È sufficiente a radicare la permanenza dell’interesse alla pronuncia la dimostrazione di un interesse risarcitorio collegato a un danno, come previsto oggi dall’articolo 34, comma 3, del Cpa ovvero l’interesse a ottenere una statuizione sulle spese ove non sia possibile fare ricorso al criterio di indagine della cosiddetta soccombenza virtuale e relativamente all’interesse morale l’indagine deve essere compiuta con particolare rigore onde evitare il rischio di trasformare quella amministrativa in una sorta di giurisdizione di diritto oggettivo.
Consiglio di Stato, 13 ottobre 2014 n. 5046
Nel caso in cui la parte abbia eletto domicilio presso la Segreteria del T.A.R. la notifica dell'atto di appello deve essere effettuata indirizzandola ai procuratori costituiti e non già alle parti del giudizio. La notifica fatta direttamente alla parte presso la segreteria del T.A.R. è da ritenere inesistente in quanto, in tal caso, non sussiste nessuna astratta possibilità perché la parte stessa possa venire ordinariamente in possesso del plico.
Consiglio di Stato, 3 ottobre 2014 n. 4963
La presentazione di una domanda di sanatoria di abusi edilizi determina l’inefficacia dei precedenti atti sanzionatori (ordini di demolizione, inibitorie, ordini di sospensione dei lavori) atteso che, sul piano procedimentale, il Comune è tenuto innanzi tutto ad esaminare ed eventualmente a respingere la domanda di condono effettuando, comunque, una nuova valutazione della situazione.
Consiglio di Stato, 14 luglio 2014 n. 3680
Ai fini del rinnovo del permesso di soggiorno i legami familiari rilevanti, non si riferiscono solo ai familiari conviventi.
Consiglio di Stato, luglio 2014 n. 3408
Per la realizzazione di un muro di cinta può risultare necessario il permesso di costruire qualora l'opera sia tale da superare la soglia della trasformazione urbanistico-edilizia, risultando viceversa assentibile con la semplice S.C.I.A..
Consiglio di Stato, 29 maggio 2014 n. 2792
Nel modello della responsabilità della pubblica amministrazione la sua specialità incide sulla ricostruzione del rapporto di causalità assegnandogli una valenza non del tutto riconducibile alla teorie elaborate in ambito civilistico. La normale esistenza di un rapporto, che si instaura nell'ambito di un procedimento amministrativo, tra pubblica amministrazione e privato induce a ritenere che anche in questo caso, come in presenza di illeciti contrattuali, non sia necessario individuare l'autore del fatto lesivo. La rilevanza delle teorie della causalità materiale si apprezza sotto altro aspetto: la ricostruzione del nesso eziologico è necessaria al fine di valutare se la condotta della pubblica amministrazione sia stata idonea a ledere la posizione soggettiva di interesse legittimo. L'accertamento della lesione dell'interesse legittimo - in ragione della stretta connessione con il potere pubblico - richiede, infatti, l'effettuazione di un giudizio prognostico mediante il ricorso alla teoria condizionalistica, integrata, ove occorra, dal modello della sussunzione sotto leggi scientifiche e corretta dalla teoria della causalità adeguata.
Consiglio di Stato, 22 gennaio 2014 n. 330
La mancanza della dichiarazione sugli oneri sulla sicurezza non comporta l'esclusione dalla gara qualora non vi siano oneri di sicurezza, quando la prestazione posta in gara prevede una prestazione avente natura prettamente intellettuale e nessuna attività era richiesta al di fuori della sede di lavoro della aggiudicataria o, comunque, presso le sedi della stazione appaltante e il bando di gara non preveda niente in proposito.
T.A.R. Lazio, 16 gennaio 2014 n. 612
L'Amministrazione è tenuta a pronunciarsi sulla domanda di concessione della cittadinanza italiana entro la scadenza del termine di 730 giorni previsto dal D.P.R. n. 362 del 1994 e dal D.M. n. 228 del 1995 e, in difetto, l'interessato può promuovere azione avverso il silenzio, ai sensi dell'art. 117 c.p.a., al fine di far dichiarare l'illegittimità del silenzio serbato dalla p.a. sull'istanza in questione e ottenere la condanna all'adozione di un provvedimento espresso conclusivo del relativo procedimento.
Consiglio di Stato, 7 ottobre 2013 n. 4919
La figura professionale del vigile urbano non è oggettivamente sussumibile tra quelle per cui è possibile derogare, in ragione della necessità di garantire particolari profili o figure professionali con esperienza all'interno dell'ente (articolo 91 del Tuel), al regime ordinario dei concorsi pubblici aperti agli esterni. L'effettuazione di una selezione concorrenziale in caso di mansioni di agente di pubblica sicurezza risulta, anzi, lo strumento più idoneo all'individuazione del soggetto più qualificato.
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